Le parole dette deonomastiche sono, per me, una
specie di frammento di futuro incastonato nella storia delle
lingue. In un tempo, come quello presente, in cui marchi,
brand, trademark e loghi creano neologismi facendosi quasi
antonomasie per oggetti, pensieri e, persino, stili di vita,
indagare gli eponimi è un modo di riumanizzare
la natura dei loro significati. Un po' come l'andare in cerca degli uomini nascosti dentro le parole.
Nel libro Boicottando mongolfiere e ghigliottine, così, ho esplorato l'etimologia di alcune parole deonimiche in uso nell'italiano, quelle che generavano in me il cortocircuito linguistico
di cui l'invenzione poetica, spesso o sempre, si nutre. Ora invito i lettori a segnalare le loro parole preferite, tra le migliaia che ho omesso o dimenticato nella mia raccolta, e a comporre magari qualche verso dedicato a quei nomi, a quelle storie.
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